Si fa sempre più stretto il rapporto tra i servizi dell’Asl 2 e i medici di famiglia. E un nuovo accordo in questa direzione è stato sottoscritto dal direttore sanitario Lisandro Fava con il rappresentante della Fimmg Lorenzo Mencacci. L’obiettivo principale è quello di essere più vicini ai cittadini.
Rispondendo con appropriatezza e qualità ai nuovi bisogni di salute e garantendo in maniera puntuale servizi adeguati alle fasce deboli della popolazione, quelle che, per condizioni socioeconomiche e culturali, hanno più difficoltà ad usufruire dei servizi territoriali, ospedalieri e della prevenzione.
I medici di medicina generale continueranno inoltre ad essere coinvolti in maniera diretta a livello aziendale nella valutazione dell’appropriatezza della domanda (esami, ricoveri, percorsi) e dell’uso dei farmaci.
Importante anche la loro collaborazione nella prevenzione delle patologie oncologiche, grazie all’implementazione delle attività di screening.
Con questo approccio si intende assicurare al cittadino servizi più accessibili ma anche coinvolgerlo con una azione costante di informazione, comunicazione e educazione sanitaria, mettendolo attivamente al centro del percorso di cura.
«Ringrazio i medici di medicina generale e i loro rappresentanti – evidenzia il direttore generale dell’Asl 2 Oreste Tavanti – per aver firmato anche quest’anno un accordo che consolida di fatto i percorsi di continuità assistenziale che si stanno definendo nella nostra azienda. Sono funzioni importanti, che vedono appunto un lavoro comune delle equipe territoriali ed ospedaliere in fase di dimissione, che operano insieme per garantire la miglior assistenza ai cittadini. Le attività territoriali nel 2009 hanno avuto una forte implementazione e attualmente si stanno consolidando i ruoli di tutti gli attori interessati: dai medici di medicina generale e di continuità assistenziale alle altre figure convenzionate. In particolare è necessario che si arrivi rapidamente ad un coinvolgimento anche dei comuni nei percorsi che riguardano la non autosufficienza e tutte quelle attività che la Regione ha previsto che debbano essere svolte dalle Società della Salute».
L’accordo 2010, in continuità con i precedenti, che hanno portato al raggiungimento di importanti obiettivi, si propone di migliorare il collegamento e l’integrazione tra i medici di medicina generale.
Uno degli obiettivi è quello di completare e rafforzare l’associazionismo medico confermando l’ attuale organizzazione della medicina generale in equipe territoriali.
Verrà inoltre potenziato il mandato del referente dell’equipe territoriale, in funzione di una ulteriore futura aggregazione in unità funzionali.
Si tratta di una figura professionale idonea a svolgere un ruolo di coordinamento sia all’interno del gruppo tra i medici di medicina generale che la costituiscono sia con l’azienda per quanto riguarda l’attuazione degli obiettivi concordati e la loro verifica.
Il referente è eletto dai componenti della stessa equipe ed è nominato con atto del direttore generale dell’Asl.
Viene inoltre confermata l’istituzione della conferenza dei referenti equipe territoriale della quale fanno parte obbligatoriamente tutti i referenti.

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