Il Tirreno

CAPANNORI. Ora è in arrivo una lettera-diffida. L’Ascit non vuole perdere il finanziamento di 850mila euro concesso dall’Ato per realizzare l’impianto di compostaggio e, al pari dell’amministrazione comunale di Capannori, è stanca dell’immobilismo della Provincia, giudicato assolutamente incomprensibile.
 Da qui la decisione di concordare, con uno studio legale, una diffida che sta per essere inviata all’amministrazione di Palazzo Ducale. Con un messaggio chiaro: se l’Ascit, per i tentennamenti della Provincia, si vedrà ritirare il finanziamento per l’impianto di compostaggio, si rifarà sulla giunta Baccelli, anche a livello patrimoniale.
 Dall’altro lato però qualche giorno fa era stata la vicepresidente e assessore all’ambiente Maura Cavallaro a spiegare che: «La Provincia attende da troppo tempo che il Comune deliberi in consiglio il luogo prescelto. Confido che prevalga il senso di responsabilità e che il sindaco voglia dare indicazioni precise sulla localizzazione e sui tempi di approvazione in consiglio».
 E poi c’era stata la decisione del presidente Stefano Baccelli di convocare una riunione per discutere sulla questione.
 Il sindaco Giorgio Del Ghingaro, da qualche giorno in vacanza al mare, ha affidato a un comunicato la posizione dell’amministrazione comunale, che però potrebbe seguire l’esempio dell’Ascit e inviare subito dopo l’azienda una seconda lettera diffida a Baccelli.
 «Ci dica sì o no, ma ci dia una risposta», questa l’esortazione che arriva da Capannori, con la consapevolezza però che l’eventuale no di cui si vocifera dovrebbe essere supportato da motivazioni tecniche. E da questo punto di vista la giunta Del Ghingaro ritiene di essere in una botte di ferro, dato che dispone di pareri e perizie tecniche in base ai quali il sito Alla Lista sarebbe quello più adatto a ospitare un impianto di compostaggio.
 In assenza del parere di idoneità che compete a Palazzo Ducale, Capannori non può chiudere il suo ciclo dei rifiuti e l’Ato Costa potrebbe alla fine decidere di destinare altrove il finanziamento.
 Con una sconfitta generale, ma soprattutto dei cittadini, che da anni a Capannori s’impegnano sui temi della raccolta differenziata e dei rifiuti zero e che non capiscono i motivi di queste diatribe tra gli enti.

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