Il Tirreno

«Basta ripianare i debiti dell’università toscana a suon di operazioni immobiliari». Per risolvere i problemi finanziari dei tre atenei toscani, secondo il candidato governatore del Pd Enrico Rossi, non c’è bisogno di continuare a svendere di volta in volta singoli gioielli di famiglia.
Bisogna piuttosto approntare una riforma organica e strutturale dell’intero settore universitario: «pari, per portata – chiarisce – a quella che abbiamo realizzato nella sanità». L’anno in cui si rivelerà non rinviabile l’apertura di tale cantiere, sarà il 2011: «per allora – ragiona Rossi davanti alla platea di studenti universitari chiamati a raccolta ieri mattina dai Giovani Democratici della Toscana alla Casa della creatività di Firenze – stanti i tagli del governo al settore accademico, le tre università toscane si ritroveranno indebitate a tal punto da dover richiedere una mano alla Regione. Saremo ben disposti a investire soldi, a patto che non vadano a finanziare sprechi, doppioni o voci di scarsa qualità».
Per Rossi non è indispensabile che la Regione partecipi ai Consigli di amministrazione dei singoli atenei, è ma è piuttosto «necessario che vi sia assoluta garanzia delle modalità di spesa dei finanziamenti loro accordati: anche se «le proposte di riforma dovranno partire dall’interno di ciascun ateneo, mi piacerebbe – ha continuato – poter intravedere un sistema universitario della Toscana che abbia sede a Pisa, Firenze e Siena, e capace nel suo complesso di competere con Harvard, il Mit di Boston e le altri grandi realtà di eccellenza a livello mondiale».
Occorre per questo una maggiore sinergia fra atenei, su modello di quanto sta accadendo fra i Politecnici di Milano e Torino: «Mantenere sia a Firenze che a Pisa – riflette – due facoltà di ingegneria civile e meccanica, alla lunga fa venire il fiatone».
Rossi ha poi rinnovato la promessa di assicurare ad almeno 25-30 mila studenti universitari toscani, un contributo all’affitto pari a 200 euro al mese, per un massimo di tre anni e a cominciare dai redditi più bassi, e ha garantito una seria verifica circa l’utilizzo delle risorse attualmente destinate al Diritto allo studio: «Vincoleremo residenze e borse di studio ad un regolare avanzamento nei percorsi accademici».
L’attuale assessore alla Salute ha dichiarato poi di voler accogliere la proposta proveniente proprio dai Giovani Democratici, di estendere cioè l’assistenza sanitaria gratuita anche ai 20mila studenti fuorisede presenti nella nostra regione. Quanto ai giovani neo-laureati, Rossi ha rilanciato sulla promessa di finanziamento dei loro master: «Non più per 20mila, ma fino a 30mila euro. Dimostreremo dai fatti – ha riepilogato – come l’università e la ricerca diverranno un tema centrale della prossima legislatura».

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