Il Tirreno

ROMA. «Non servono altre manovre, ci saranno altre operazioni di politica economica, meno indigeste». Mario Monti sceglie il salotto di Fabio Fazio per la sua seconda volta in tv da premier. Da Bruno Vespa aveva presentato il decreto salva Italia. A «Che tempo che fa» Monti traccia la tabella di marcia della fase due: la fase del cresci Italia. Ha messo in sicurezza l’Italia? «La tranquillità nelle cose, l’abbiamo raggiunta, il consolidamento di bilancio che il governo ha proposto, il Parlamento votato e gli italiani responsabilmente accettato è molto grossa anche in base agli standard europei e mette in sicurezza i conti pubblici».
Il Professore è a suo agio nel salotto di Raitre. E’ ottimista? «E’una parola grossa, penso che ce la faremo, gli italiani sono in una situazione difficile ma incoraggiante: abbiamo un debito pubblico elevato in rapporto al Pil però negli anni recenti e in particolare negli ultimi due mesi, il nuovo comportamento nel settore pubblico è molto virtuoso: l’equilibrio di bilancio nel 2013, che vuol dire che al netto degli interessi l’Italia avrà un avanzo di bilancio, è qualcosa che nessun in Europa può dire di avere», rivendica con orgoglio. In ogni caso la linea del governo è orientata a non dissipare il futuro dei nostri figli e non solo perchè le misure di rientro ci vengono prescritte dall’Europa»
Prossimi obiettivi del governo la riforma del mercato del lavoro e le liberalizzazioni. Da cosa comincerete? Come riuscirete a vincere sulle coorporazioni? chiede Fazio. «Vengono chiamate liberalizzazioni e non ho niente di contrario su questo termine anche se può sembrare ideologico», premette il presidente del Consiglio che preferisce spiegarle così: «Significano ridurre le protezioni in diversi mondi in cui ogni categoria in Italia cerca di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte a danno di chi è fuori». Quanto alla capacità del suo esecutivo di agire, Monti scommette sul fatto di presiedere un governo «strano» che non deve proteggere e rispondere a nessuna categoria. «Credo che un certo disarmo multilaterale di tutte le corporazioni possa consentirci di dare più spazio al merito e ai giovani». Le liberalizzazioni coinvolgeranno anche Eni, Finmeccanica e Rai? «I gruppi energentici non sono certo esenti da sferzate: nel caso dei grandi io dall’Europa ho avuto occasione di dare molte sferzate: occorre maggiore gioco di mercato a vantaggio dei consumatori». Quanto alla Rai Monti chiede a Fazio di avere pazienza: «Mi dia qualche settimana e vedrà».
A Fazio che gli chiede se l’Euro è in crisi il Professore replica da professore. «L’Euro non è in crisi la moneta ha mantenuto il suo potere di acquisto e il cambio con il dollaro: il problema che incombe è che alcuni Paesi Ue hanno una crisi del debito pubblico». Il premier ricorda che ci sono alcuni paesi virtuosi, vedi la Germania, inquieti nei confronti dei meno virtuosi. In ogni caso Monti, che a breve vedrà Angela Merkel ora che l’Italia ha fatto «i compiti a casa», è certo di poter fare un discorso «da pari a pari», con la cancelliera.
Parlando della riforma del mercato del lavoro e dell’articolo 18, Monti rimanda alla trattativa della parti con Elsa Fornero. Però qualcosa dice, invitando a superare i «tabù». «Queste materie sono dominate dal diritto del lavoro e da certi simboli: ora però siamo in una fase in cui c’è un disperato bisogno non di simboli ma di lavoro non precario: sarà l’impostazione con l’accordo con i sindacati, a vedere non solo le enunciazioni di principio ma gli effetti economici sulla competitività di veri e durevoli posti di lavoro». Sul rischio default di banche italiane il Professore assicura che le nostre banche sono solide, anche se qualcuna (Unicredit) è in sofferenza.
Sul capitolo evasione Monti vuole regolare i rapporti con i paesi come la Svizzera. Quanto alle polemiche sul blitz di Cortina scherza: «Io non ho nulla contro la perla dell Dolomiti ma operazioni come quella hanno il significato di una lotta all’evasione fiscale», dice spiegando che niente ci danneggia di più, anche all’estero, dal percepire un paese ricco «perchè la visibilità della ricchezza è evidente e anche esibita, al netto del debito pubblico». Faremo una «lotta senza quartiere agli evasori», aggiunge. In ogni caso la ricchezza è un «valore a condizione che sia il risultato del merito». Infine alla domanda se si candiderà Monti replica di vedere anche altri valori nella sua vita e si confessa orgoglioso dei suoi ministri. Una parola anche per i politici: «Provo pena per loro. Il mio compito è anche favorire una riconciliazione tra loro e l’opinione pubblica.

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