La Nazione

Sindaco, è passato un anno dalla sua rielezione. I problemi non sono mancati, anzi. Se lo aspettava piu’ tranquillo?
«Per me è stato un anno molto positivo; le fibrillazioni, quando si ha il coraggio di scegliere per il bene della comunità, sono stimolanti. Devo ammettere che, dopo i problemi di salute dello scorso luglio, ho riequilibrato la scala dei valori ed è cambiato il mio approccio alla vita e alla politica. In ogni caso mi aspetto altri quattro anni entusiasmanti nel segno della dinamicità e della concretezza».
Lei è poco incline alle critiche. Prima le accuse di faziosità al nostro giornale,  poi l’attacco alle opposizioni definite strumentali, infine le «censure» nei confronti di chi nel Pd non è allineato con il suo pensiero, vedi il caso del capogruppo del Pd Ciardella. Ma il confronto, anche aspro, non è invece positivo?
«Resta il fatto che sono uno dei politici locali di cui si parla di più… Una cosa normale, considerando che sono alla guida del Comune più grande, a livello provinciale, governato da una coalizione di centrosinistra. Poi a molti la nostra forza dà fastidio e qualcuno cerca di demolirla con mezzi talvolta poco corretti, questo non posso accettarlo. Ma la maggioranza dei cittadini apprezza la nostra politica innovativa. Daniele è un caro amico, le sue dimissioni non hanno niente a che vedere con la bagarre politica».
Il centrodestra a Capannori appare poco incisivo, ma problemi si sono anche nel centrosinistra. Ad esempio la richiesta che lei ha avanzato di sfiduciare la presidente del consiglio comunale Pisani. Dica la verità, perchè era contraria all’impianto di compostaggio ai Poderacci…
«Le opposizioni, aderendo alla mia proposta del “Patto per Capannori”, hanno compiuto una scelta di grande responsabilità che ho apprezzato. Riguardo alla nostra coalizione, l’unità e la coesione del centrosinistra sono stati vincenti; è un valore che dobbiamo tenere al riparo da giochetti e calcoli politici di basso profilo. E’ chiaro che politicamente, quando qualcuno crea strappi, deve poi avere il coraggio di assumersene la responsabilità. Una cosa sono i rapporti istituzionali di cui ho grande rispetto e dei quali dovrebbero avere rispetto anche gli altri, altra cosa sono le questioni politiche che non possono essere affrontate con superficialità e scarso senso di responsabilità. Il sindaco è il garante di tutta la coalizione, il suo ruolo politico è favorire coesione e unità, evitando i personalismi».
Ma alcuni consiglieri comunali si sono schierati con la presidente
«Preferisco far riferimento ai fatti: io mi attengo e sostengo le decisioni della maggioranza, c’è un documento sottoscritto da tutte le forze della coalizione che indica la strada da seguire. Il nostro percorso è partito da quelle indicazioni. Lo ripeto, io lavoro per l’unità, i distinguo di alcuni saranno affrontati nelle opportune sedi politiche».
A proposito di compostaggio. E’ vero che il Comune vuole andare avanti con il sito dei Poderacci nonostante il no della Provincia? E perchè inisistere su una zona vicino alla case?
«Il Comune, dopo una serie di studi tecnici, ha indicato un sito. La Provincia sta effettuando gli approfondimenti necessari per verificare l’idoneità dell’area scelta ed ha prodotto un contributo tecnico sostanzialmente in linea con quelli elaborati dal Comune. Il no di cui parla non esiste, appartiene al chiacchiericcio; a livello formale prosegue l’iter del tavolo tecnico regionale che sta analizzando tutta la documentazione e mi auguro che presto si arrivi alla definizione del percorso».
Rapporti turbolenti col presidente della Provincia, si dice che lei avesse chiesto le primarie. Poi le tensioni col sindaco di Porcari, Baccini. Clima rasserenato, o no?
«Chi mi conosce sa che quello che penso sono solito dirlo in maniera franca e chiara, sempre direttamente, senza dietrologie o sotterfugi. Poi a qualcuno piace creare lo scontro, ma il clima è sempre stato costruttivo e positivo. Le primarie sono un’opportunità quando servono per scegliere e per aggregare ma non sono sempre indispensabili. Riguardo alla Provincia, ribadisco il mio sostegno a Stefano Baccelli».
La politica a livello nazionale è in fibrillazione, e presto si potrebbe di nuovo votare. Del Ghingaro scalpita per un posto in Parlamento? Si vuole candidare?
«Sono stato da poco rieletto sindaco, ho davanti a me quattro anni di mandato che m’immagino interessanti e che ci permetteranno di continuare la nostra politica nuova nei metodi e nei contenuti. Come tutti sanno non faccio il politico di mestiere, ho la mia professione alla quale tengo molto e che continuo ad esercitare con passione, nonostante gli impegni amministrativi. Le bastano come ragioni?»
Anche il Pd è in crisi. Chi dovrebbe guidarlo in futuro nella nostra provincia? E le piace l’apertura di Marcucci all’Udc?
«La nascita del Pd è stata la più importante novità politica degli ultimi anni; ci vuole tempo e pazienza per costruire un’identità con radici salde, capace di affermarsi come alternativa di governo. Non mi piace l’immagine di un partito ancorato a schemi vecchi come le correnti mentre credo che per spiccare il volo sia indispensabile un forte investimento sui giovani, sulle loro energie, sulla voglia di cambiamento. Il prossimo congresso sarà un banco di prova importante, mi auguro che si colga l’occasione di puntare sul rinnovamento. Riguardo agli scenari politici, alle ipotesi preferisco i fatti: nella nostra realtà, dalla Regione, alla Provincia fino al Comune di Capannori, siamo al governo con una coalizione ampia che va dai Moderati alle forze della sinistra. L’esperienza amministrativa dimostra che la pluralità di soggetti politici è un patrimonio da valorizzare».
Ampliamo il quadro. I rapporti con Lucca, il giudizio su Favilla ma anche sull’opposizione. Chi vede poi come candidato sindaco del suo schieramento?
«Non mi permetto di dare giudizi su un altro sindaco, è un fatto di correttezza istituzionale. A livello politico dobbiamo lavorare, sin da ora, perché il comune capoluogo torni ad essere governato dal centrosinistra, visto che la crisi politica del centrodestra lucchese è evidente e dannosa per i cittadini. E’ ancora presto per fare dei nomi, quello che conta è avviare da subito un percorso aperto per individuare una persona competente, inserita nel tessuto economico-sociale della città, in grado di saper coniugare la capacità di cambiamento con il rispetto dell’identità lucchese, che è forte e ben radicata».
Torniamo a Capannori. Voi sbandierate il primato nella raccolta differenziata. Ma le pare normale che i cittadini debbano sorbirsi un aumento della tassa, nonostante siano virtuosi? Non è una contraddizione?
«Capannori, grazie ai risultati ottenuti con la raccolta differenziata, è un comune virtuoso in campo ambientale e garantisce ai cittadini tariffe molto basse rispetto a tante altre realtà. I cittadini, con la loro determinazione, si sono resi protagonisti di una grande rivoluzione culturale. Grazie all’Ascit ricevono un servizio moderno, efficiente e funzionale e pagano poco, molto meno dei cittadini di altri comuni».
C’è un progetto nuovo a cui lavora per i prossimi mesi? Le priorità dell’autunno?
«Molti di questi li abbiamo già presentati ai cittadini nelle assemblee pubbliche e sono stati apprezzati e condivisi. Stiamo attraversando una delicata fase economica; il sostegno alla crisi, alle famiglie e alle imprese rimane una priorità. In questo senso crediamo che la realizzazione del nuovo polo tecnologico di Segromigno rappresenti uno strumento in grado di dare slancio all’economia locale e non solo. Poi vogliamo realizzare un teatro a disposizione delle iniziative culturali dei cittadini e delle associazioni. E abbiamo in cantiere diverse iniziative legate all’ambiente e alle energie rinnovabili».
Il rinvio a giudizio della Corte dei Conti per danno erariale. E’ così certo di passarne indenne?
«Diverse amministrazioni italiane sono oggetto di indagini e controlli della Corte dei Conti per lo stesso motivo. Noi siamo ovviamente sereni perché sappiamo di aver agito in modo trasparente, nel rispetto della legge. Attendiamo con fiducia che i giudici contabili accertino la correttezza del nostro operato».

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