Il Tirreno

Il pallone del Comune ha effettuato la traversata delle Alpi

CHATEAU D’OEX. Tre ore e venti minuti a più di cinquemila metri d’altitudine. Tanto è stata in aria la mongolfiera del Comune di Capannori, sponsorizzata anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio, nella traversata delle Alpi che ha portato il recordman Chris Dewhirst e il co-pilota Bartolomeo Chiozzi da Chateau d’Oex, capitale europea delle mongolfiere nella Svizzera francese, fino a Massazza, paesino dell’hinterland biellese. Un’impresa per la lunghezza del percorso, circa 90 chilometri in linea d’aria, ma soprattutto per le correnti e le turbolenze che si formano sopra l’arco alpino.
 E per l’altitudine raggiunta che rende indispensabile l’utilizzo della maschera di ossigeno a causa dell’aria rarefatta.
 Una trasvolata che ha portato all’estero il nome di Capannori e della Lucchesia e che ha segnato il primo appuntamento del 2009 del progetto “Capannori in volo solidale. Capannori Oltre-mondo”. E sotto la mongolfiera è passato uno degli angoli più belli del mondo, partendo dai -11 gradi di Gstaad e alzandosi in volo sui monti delle Diablerets, poi sul Vallese, l’alta valle del Rodano e il lago Lemano, fino poi ai -27 gradi al momento in cui sono state passate le Alpi tra il Monte Rosa e il Cervino, dove una forte turbolenza ha spento i fuochi delle caldaie e i due sono dovuti ricorrere all’impianto di emergenza per risalire in quota il più possibile ed evitare le forti correnti di vento. Poi l’arrivo in Piemonte e la dolce discesa verso la pianura padana dove al suolo i due hanno trovato una giornata primaverile con 13 gradi alle 14.05 del pomeriggio.
 Ma la preparazione dell’evento in pratica è iniziata tre giorni prima con l’arrivo di Dewhirst a Gstaad per preparare l’attrezzatura e monitorare costantemente il meteo. L’australiano, che nel 1991 è stato il primo ad attraversare l’Everest, è arrivato insieme al cremonese Bartolomeo Chiozzi, fiduciario del comune di Capannori per il progetto e custode della mongolfiera. All’aiuto logistico sul posto ha pensato invece Adrien Kriesi e il suo staff dell’Alpine Balloning di Gstaad, che poi ha seguito costantemente i due anche in volo su una seconda mongolfiera.
 La delegazione del comune di Capannori è invece partita in tarda serata arrivando in Svizzera di primissimo mattino dopo una notte di viaggio. Qui alle sette si è cominciato a studiare il cielo e a tenersi informati sulle previsioni delle correnti in quota in attesa di ottenere il permesso di alzarsi dall’aeronautica svizzera.
 Poi il momento propizio, le caldaie hanno cominciato a sbuffare con i palloni che alle 10.55 si sono staccati dal suolo alla volta dell’Italia. Intanto da terra i vari pullmini per il recupero si sono messi in movimento dotati di radiotrasmittente e di navigatore satellitare. Il tutto si è concluso alle 14.15 con una banana e qualche dattero per riprendere le calorie perse alle temperature siderali incontrate in quota. Un brindisi veloce e l’arrivederci alle tappe dell’Italia in tour che saranno il prossimo appuntamento con la mongolfiera di Capannori.

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