L’Osservatorio astronomico del Comune Capannori situato in località ‘Gallonzora’ a Vorno, ha contribuito ad una importante scoperta astronomica: i mega flash precursori nell’oggetto extragalattico OJ 287. Si tratta di potenti lampi ottici provenienti da un remoto oggetto extragalattico lontano circa 3 miliardi di anni luce dalla terra, che sarebbero l’effetto indiretto di una coppia di buchi neri, individuati da una equipe guidata da astronomi finlandesi, di cui ha fatto parte anche il direttore dell’osservatorio capannorese, Matteo Santangelo.  La straordinarietà della scoperta è testimoniata anche  dalla pubblicazione dei suoi risultati nel numero del 10 febbraio 2013 di “The Astrophysical Journal’, la più importante rivista professionale di astronomia a livello mondiale edita dalla University of Chicago Press per conto della American Astronomical Society.
“Questa scoperta è molto importante – spiega Matteo Santangelo -, perché se l’interpretazione è corretta può essere una prova a favore dell’esistenza dei buchi neri binari, cioè coppie di buchi neri orbitanti attorno ad un comune centro di massa. E’ il  risultato di una ricerca partita molti anni fa, quando un gruppo di astronomi finlandesi guidato dal professor Valtonen, scoprì  che il blazar OJ 287, oggetto remoto extragalattico imparentato con i quasars, aveva un forte aumento di luminosità detto anche ‘outburst’, con una periodicità di 11-12 anni”.

Il team degli astronomi finlandesi in seguito ha creato un modello che spiega queste variazioni come causate da buchi neri binari, ma intorno alla metà degli anni ’90 e degli anni 2000 furono osservati alcuni flash che sembravano precedere l’outburst vero e proprio, che furono chiamati ‘precursor flares’ e non erano previsti dal modello finlandese.
Agli inizi del 2012  Matteo Santangelo ha inserito OJ 287 nel progetto CATS (Capannori Astronomical Transiet Survey) dell’Osservatorio Astronomico di Capannori misurando il flusso luminoso degli oggetti e scoprendo un nuovo flash luminoso di OJ 287 che non era stato previsto dal vecchio modello finlandese.

”Ho pubblicato  immediatamente i risultati sul bollettino americano on-line  ‘The Astronomer’s Telegram’ – racconta Santangelo – e la scoperta ha fatto il giro del mondo ed è stata confermata da altri astronomi dall’India al Cile alla Finlandia. Sono così venuto  a conoscenza che il gruppo di astronomi finlandesi aveva nel frattempo modificato il modello del buco nero binario  prevedendo proprio il precursor flare da me osservato”.
I precursor flares sarebbero causati dal passaggio del buco nero secondario in nubi di gas nella corona del disco di accrescimento del buco nero primario.
Come si legge nell’articolo pubblicato su ‘The Astrophysical Journal’ un nuovo ‘precursor flare’ si verificherà nel dicembre 2020.  Se verrà osservato come previsto il modello sarà definitivamente confermato, così come l’esistenza dei buchi neri binari. Un preprint dell’articolo è scaricabile dal sito http://arvix.org/abs/1212.5206.

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