Il Tirreno
CAPANNORI. Se la società Autostrade non realizza il parcheggio al Frizzone, il comune di Capannori darà il via alla procedura di esproprio dei terreni nei confronti della stessa società. È questo l’ultimatum contenuto nella missiva inviata ieri alla sede di Firenze e firmata dal vicesindaco Luca Menesini.
Per il Comune di Capannori, infatti, non è più accettabile questo tergiversare, soprattutto dopo aver appreso in una lettera arrivata in municipio lo scorso 22 luglio che la società Autostrade non ha ancora fatto i passaggi con Anas necessari per modificare la destinazione d’uso dell’area del Frizzone.
«Si tratta di un impegno che la società Autostrade si era assunta oltre un anno fa – dice Menesini – e adesso scopriamo, per stessa comunicazione della società, che finora nulla è stato fatto. È chiaro che come amministrazione non possiamo starcene fermi e zitti, visto che è un’opera importante per il territorio, sotto molti punti di vista. L’apertura di un parcheggio al Frizzone ci permette di progettare e condividere con la comunità nuove soluzioni di mobilità. Accanto a questo intervento, poniamo la questione dell’area dell’ex casello autostradale di Carraia, anch’esso ancora in attesa di essere riqualificato. Con la sua riqualificazione s’innalzerà la qualità della vita dei cittadini della zona interessata e si migliorerà l’assetto urbano di un territorio sempre più scelto dai turisti come meta per le sue bellezze naturali ed eno-gastronomiche. Inoltre, sono ben quattro anni che abbiamo inaugurato il casello del Frizzone: i cittadini hanno diritto di vedersi restituire l’area dell’ex uscita autostradale finalmente riqualificata. Non stiamo parlando di un semplice posteggio o di una zona ormai fuori uso. Sono due punti centrali per Capannori, che possono garantire a territorio e cittadini prospettive differenti di gestione degli spazi e opportunità innovative di sostenibilità ambientale e sociale, in linea con la politica che la nostra comunità ha portato avanti in questi sette anni. Per questo motivo, oggi non abbiamo più intenzione di ricevere risposte poco concrete. Se così sarà, passeremo noi all’azione, procedendo all’esproprio dei terreni».
Nella missiva inviata al Comune dalla Società Autostrade il 22 luglio concernente l’area del Frizzone si legge che “l’utilizzo dell’area da voi richiesta, per scopi diversi da quella destinata in fase di conferenza di servizi e poi ratificata, dalla nostra concedente Anas, attraverso decreto attuativo, non può subire variazioni di destinazione d’uso senza vi sia un ricoinvolgimento formale degli stessi soggetti deliberanti”. In altre parole, in oltre un anno di tempo la Società Autostrade non ha ancora provveduto a organizzare una conferenza di servizi in cui modificare la destinazione d’uso dell’area del Frizzone, pur sapendo che è il primo passaggio formale necessario perché Capannori ottenga in tempi certi quanto concordato.
«Per correttezza e per rispetto fra enti – conclude il vicesindaco di Capannori – abbiamo di nuovo scritto alla Società Autostrade per comunicare al nuovo direttore il nostro rammarico per il mancato rispetto degli accordi e per informarlo che non resteremo fermi. Vogliamo che Capannori sia dotato di due opere pubbliche importanti. Se l’esproprio è l’unica strada che ci porta all’obiettivo siamo pronti a procedere».