Il Tirreno
«Basta guardare la cenere che si deposita in un camino per rendersi conto che la legna che brucia produce un elevato tasso di Pm10». Leonardo Tognotti, chimico e docente alla facoltà di ingegneria dell’università di Pisa, non mostra stupore di fronte alla singolare decisone di Giorgio Del Ghingaro, il sindaco di Capannori che ha vietato, fino al 31 marzo, l’accensione di caminetti e stufe a legna nelle case dotate anche di impianti di riscaldamento a metano, gpl e gasolio. «Evidentemente il primo cittadino avrà a disposizione dati che confermano che il livello di Pm10 presenti in atmosfera è originato principalmente dai caminetti e dalle stufe a legna – spiega il professore -. Di sicuro un intervento sul traffico cittadino sarebbe stato ancor meno efficace in un paese come Capannori».
Il professor Tognotti conosce bene la zona, in quanto insieme ad altri docenti universitari ha coadiuvato alcune amministrazioni della Piana di Lucca, fra cui quella di Capannori, nella stesura dei Piani di azione comunale, che contengono misure relative all’inquinamento. Secondo il docente, però, il problema richiede interventi condivisi: «Gli amministratori regionali e comunali, devono capire che quello delle Pm10 è un problema che può essere affrontato efficacemente solo con misure adottate a livello di area vasta o di regione. Iniziative isolate non servono a niente». L’immagine tradizionale della famiglia riunita intorno al focolare domestico comunque deve essere rivista: da simbolo di genuina tranquillità, rischia di trasformarsi nel nuovo spauracchio degli ambientalisti.

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