Il Tirreno

A fronte dei rilievi dell’Arpat, non c’erano alternative all’ordinanza che vieta l’uso dei caminetti e delle stufe a legno nelle case. Firmarla è stato un dovere amministrativo per tutelare la salute dei cittadini. Lo afferma il sindaco Giorgio Del Ghingaro, alla luce delle reazioni e delle perplessità sollevate dal provvedimento.
L’ordinanza che vieta l’accensione dei caminetti e delle stufe a legna nelle case che possiedono un impianto di riscaldamento a metano, gpl o gasolio è una decisione che tocca il “cuore” di Capannori, tradizionalmente comune agricolo, che vede nell’immagine del caminetto l’espressione più vera e più bella del focolaio domestico.
«Sono consapevole – dice Del Ghingaro – che il caminetto, nell’immaginario collettivo, è il simbolo della casa. Non è stato semplice, quindi, scegliere di adottare il provvedimento in questione. Chiedere ai capannoresi di non utilizzare i caminetti se possono scaldare casa con un impianto di riscaldamento alternativo è stato – ci tengo a puntualizzarlo – un dovere a cui, come sindaco, non potevo sottrarmi. La relazione degli esperti, infatti, non lasciava margine a altre soluzioni».
Del Ghingaro cita quanto rilevato dall’Arpat: «Nel caso della stazione di Capannori è emersa un’elevata presenza di particolato originato dalla combustione di biomasse. Considerate le caratteristiche della Piana lucchese si deve ritenere che tale frazione del Pm10 sia dovuta essenzialmente a un significativo uso di legna in stufe e caminetti tradizionali, a basse efficienza energetica, che non garantiscono una completa combustione e sono quindi rilevanti sorgenti emissive di varie tipologie di inquinanti, fra cui il Pm10. Un altro possibile contributo di cui è difficile stimare la rilevanza è costituito dalla diffusa abitudine a bruciare nei campi e nei giardini gli scarti vegetali. Il contributo dalla combustione di biomasse alla concentrazione di Pm10 diventa addirittura del 47 per cento nei giorni in cui nella stazione è superato il limite di 50 microgrammi al metro cubo come media giornaliera».
Firmare l’ordinanza che vieta l’uso dei caminetti e delle stufe a legna fino al 31 marzo – spiega il sindaco – significa aver avuto il coraggio di una scelta che, sebbene faccia discutere, mi permette di tutelare la salute dei cittadini.
«Ancora una volta, quindi – prosegue Del Ghingaro – confido nelle buone pratiche dei capannoresi e nell’attenzione con cui guardano alla vita e all’ambiente. Assieme abbiamo già superato prove difficili, che poi si sono rivelate fonti di grandi soddisfazioni per Capannori. Anche questa volta, chiedo ai cittadini di fare un gesto – quello di spegnere i caminetti e le stufe a legna – per difendere la qualità dell’aria del nostro territorio».

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