Il Tirreno
Facoltà di vietare la circolazione alle auto con meno di tre persone a bordo, di ripristinare l’istituto delle targhe alterne, di vietare l’utilizzo dell’automobile in determinate zone o in determinate fasce orarie. L’ultima battaglia della Regione Toscana contro la presenza del Pm10 in atmosfera passa attraverso il rafforzamento delle prerogative dei sindaci che potranno d’ora in avanti disporre di nuovi strumenti, da attivare a propria totale discrezione, per contribuire ad abbattere i livelli di sostanze inquinanti presenti nelle rispettive città. I Comuni che dall’inizio dell’anno hanno già oltrepassato il limite di 7 giorni di superamento dei livelli di polveri sottili consentito dalla legge (50 mg al metro cubo), e cioè Arezzo, Firenze, Scandicci, Lucca, Capannori, Porcari, Pisa, Cascina, Santa Croce sull’Arno, Montecatini Terme, Montale e Prato, avranno 15 giorni di tempo per comunicare alla Regione l’elenco degli interventi che intendono attivare nonché i tempi e le modalità della loro attuazione. A questi si aggiungeranno anche le amministrazioni di Grosseto, Livorno, Viareggio, Pistoia e Siena, oltre a quelle dell’area omogenea fiorentina, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Signa, che secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, devono prestare ugualmente attenzione ai propri livelli di inquinamento atmosferico.
In caso di inadempienza dei singoli Comuni, sarà direttamente la Regione a intervenire grazie a poteri sostitutivi. Fra le altre, la delibera approvata ieri dalla giunta regionale consentirà ai primi cittadini di incrementare il numero dei taxi, di intensificare i servizi di scuolabus, di istituire corse suppletive di mezzi pubblici incentivandone il loro utilizzo tramite la riduzione del costo del biglietto o la loro gratuità, in presenza ad esempio di posteggi scambiatori. Il massimo rigore dovrà essere adottato da tutti per impedire comportamenti scorretti che pregiudicano la scorrevolezza del traffico, come la sosta in doppia fila, il mancato rispetto delle corsie preferenziali, lo scarico delle merci in orari non consentiti. Ancora, i sindaci delle realtà in questione, potranno ridurre tramite ordinanza le ore di funzionamento degli impianti di riscaldamento e la temperatura interna degli immobili, con esclusione di ospedali, case di cura e ricoveri per anziani. Alle Province, infine, spetterà il compito di coordinare l’azione di tutti i Comuni che compongono il loro territorio.