Una scelta politica che è soprattutto una scelta di solidarietà, di attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, verso le famiglie in condizioni disagiate, verso i cosiddetti nuovi poveri, che hanno visto mutare la loro situazione per la perdita improvvisa del lavoro. Verso gli immigrati, di cui si vuole favorire l’integrazione con progetti e iniziative concrete, e non solo a parole. Perchè un’amministrazione di (centro)sinistra deve fare qualcosa di sinistra, si deve caratterizzate e differenziare da quelle di centrodestra.
Ecco perchè il Comune di Capannori, sotto la guida del sindaco Giorgio Del Ghingaro, dal 2004 ha fatto una politica precisa non solo in campo ambientale, che lo ha portato alla ribalta a livello nazionale, ma anche in un settore meno appariscente e più problematico, dai mille risvolti, dove bisogna cercare di dare risposte ai problemi, spesso drammatici, dei cittadini: quello sociale.
Oggi, al netto delle uscite per il personale, la spesa sociale incide il 29,54% sulla spesa corrente del Comune: 5 milioni e 208mila euro su un totale di 17 milioni e 630mila euro. Con scelte nette, radicali, precise. Vediamole.
Le agevolazioni tariffarie. C’è un plafond di 115mila euro per aiutare anziani, nuclei familiari numerosi o con disabili a pagare le bollette. Nel 2010 ne hanno usufruito 466 famiglie, 213 con un solo componente, 68 con due o più persone, 147 nuclei numerosi e 38 con disabili.
115 famiglie hanno ottenuto un contributo di 75 euro di riduzione delle bollette, 352 un contributo per esenzione da 150 euro. Il Comune di fatto si è sostituito ai cittadini in difficoltà, facendo gravare sull’intera comunità la spesa. Inoltre sono stati erogati, sempre nel 2010, 96.316 euro per l’Ascit, sostenendo cittadini in fascia debole. E nei giorni scorsi è stato sottoscritto un nuovo patto con i sindacati anche per il 2011.
Mensa e trasporto scolastico. Un buono pasto costa al cittadino 2,50 euro, è una delle tariffe più basse in Toscana. La quota mensile a carico dell’utente per lo scuolabus (servizio che era stato gratuito nel 2009) è di 26 euro. Le famiglie con Isee inferiore a 6200 euro usufruiscono dell’esenzione totale, quelle fra 6200 e 7500 euro godono della riduzione del 50%. Nel caso di famiglie con 3 o più figli, i costi di mensa e trasporto sono abbattuti del 50% per il 3º figlio e del 75% per il quarto. Tutto questo a fronte di costi ingenti per le casse comunali: l’ente spende 530mila euro per il trasporto scolastico; 450mila euro per il trasporto disabili; 830mila euro per la mensa; 46.200 euro per l’accompagnamento sugli scuolabus e l’assistenza in orario extrascolastico, legate all’esigenza del trasporto. Infine il Comune eroga 58.106 euro di contributi per l’acquisto di testi per la scuola primaria.
A queste spese vanno aggiunte quelle per il funzionamento delle cucine comunali nelle scuole d’infanzia: nel 2010 per questo servizio sono stati investiti 174.669 euro, di cui 155.469 per il personale, 12.200 per il materiale di consumo e 7mila euro per il controllo della refezione.
Il sostegno all’educazione. Il governo taglia i fondi per la scuola pubblica? Il Comune di Capannori va controtedenza e cerca di supplire con le sue risorse.
Partiamo dai contributi volontari a sostegno dell’autonomia scolastica. La spesa complessiva in questo settore è di 70mila euro (41mila euro di contributi al piano dell’offerta formativa; 16mila euro per le spese d’ufficio; 13mila euro per le spese di pulizia).
Poi ci sono i contributi volontari a sostegno dell’attività educativa. I costi per sostenere l’attività progettuale ammontano a 74.295 euro (44.761 euro per la vetrina scolastica; 13.034 per il funzionamento della conferenza zonale dell’istruzione; 14.500 euro per il Settembre pedagogico; 3.250 euro di finanziamento ad altri progetti).
Infine le spese per la prevenzione dell’abbandono scolastico e il sostegno educativo. Il Comune di Capannori investe in questo ambito 195mila euro (20mila euro per il progetto Tutor; 45mila euro per il progetto Club Job; 10mila euro per il servizio civile; 120mila euro per le attività estive dei ragazzi).
A completare il ventaglio c’è un contributo di 500 euro ai ragazzi che dimostrano di essere in pari con gli studi universitari.
Le aliquote. L’amministrazione ha fatto una scelta precisa: fissando al massimo l’aliquota sulle seconde case, che è al 7 per mille e riducendo al 4,3 per mille quella sull’abitazione principale. L’addizionale Irpef è dello 0,5 per cento, con una soglia di esenzione che vale per un reddito uguale o inferiore a 14.250 euro.