“La variante approvata dall’amministrazione Del Ghingaro non ha bloccato lo sviluppo del territorio, ma ha scongiurato il peggio. Vale a dire, ha evitato che accadesse a Capannori quanto sta accadendo in comuni limitrofi, dove la mole di abitazioni invendute ha raggiunto quote elevate”. Questa la posizione del Pd e di Sinistra per Capannori, lista composta da Rifondazione Comunista, Pdci, Impegno per Capannori e Sinistra Democratica, sulla variante urbanistica approvata dal consiglio alcuni giorni fa e criticata dal centrodestra, in particolare da Gianfranco Rosi.
“La politica di edificare tutto e subito – dicono Pd e Sinistra per Capannori – ha penalizzato i territori che ne sono stati interessati. Lo stesso sarebbe successo a Capannori, se avesse governato il centrodestra. Alla fine del mandato Martinelli, s’è verificata una vera e propria corsa all’edificare prima degli altri per posizionare sul mercato immobili da vendere. Agli operatori del settore, infatti, non è sfuggito che le possibilità edificatorie concesse in un’unica soluzione a ridosso della fine del mandato dell’amministrazione Martinelli erano superiori alla domanda effettiva in quel momento. Ne hanno conseguito sia una scarsa qualità delle costruzioni, sia le difficoltà che vivono oggi le imprese perché hanno meno lavoro, sia le ricadute sull’intero comparto edilizio, ovvero su operai, fornitori e professionisti in genere”.
Il Pd e la sinistra per Capannori, quindi, concordano con le scelte urbanistiche dell’amministrazione non per motivi ideologici, ma per i fatti.
“Le decisioni di Del Ghingaro e la sua giunta assunte con la variante al regolamento urbanistico – concludono – hanno consentito di evitare il collasso del settore edilizio a Capannori. Si tratta di scelte coraggiose e responsabili. Il territorio va governato nel tempo”.