Dopo una lunga attesa ci siamo, il nodo si è sciolto. L’esito della sentenza della Consiglio di Stato annulla il ricorso presentato, non ci sarà nessuna nuova consultazione elettorale e Giorgio Del Ghingaro è riconfermato alla guida di Viareggio. Una vicenda della nostra Repubblica francamente destabilizzante, principalmente per una città già commissariata che si è vista tarpare le ali sullo slancio di una nuova ripresa. Nel rispetto adesso dei tempi istituzionali della Prefettura per l’applicazione della sentenza, si può tranquillamente affermare che per tutta la nostra provincia questo è la fine di un incubo.

“Quanto accaduto a Viareggio è inverosimile e si spiega in poche parole: dopo le elezioni amministrative, a causa di una disputa per una manciata di voti fra il secondo e il terzo, a rimetterci è stato il primo arrivato nonostante gli oltre 3mila voti di distacco dai due”, spiegava di recente proprio Giorgio Del Ghingaro in una nostra recente intervista.

“Il sindaco regolarmente eletto è stato sospeso, e tutti i progetti iniziati sono caduti nel limbo dell’ennesimo commissariamento in attesa che il medagliato di bronzo possa ritenere soddisfatte le proprie pretese.
Nel frattempo la città ha rallentato la corsa: l’economia ristagna, gli investitori guardano altrove, la compagine sociale si disgrega. Tutto questo arriva dopo la fase di rilancio rappresentata dalla mia Amministrazione. A Viareggio è accaduta una cosa molto semplice e terribile al tempo stesso: una persona ha ritenuto che le proprie frustrazioni fossero più importanti delle aspirazioni, dei sogni e delle speranze della maggioranza dei cittadini. Tutte le aspettative che naturalmente derivano dall’elezione di un nuovo sindaco sono state congelate, derise, rimandate.
In breve, l’interesse di uno solo è stato anteposto a quello della città.”

Da Lo Schermo

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