Pioggia, vento e molti cittadini che non hanno acceso – rispettando l’ordinanza – il caminetto tradizionale o la stufa a legna per scaldare casa: questi alcuni elementi che hanno permesso alla centralina di via Piaggia di registrare un miglioramento della qualità dell’aria rispetto a gennaio.
I giorni in cui la concentrazione di polveri sottili ha superato il tetto massimo di 50 microgrammi al metro cubo sono soltanto sette. Gli sforamenti sono diminuiti del 50 per cento. Un dato confortante per il sindaco Giorgio Del Ghingaro, autore di una discussa ordinanza che vieta, fino al 31 marzo, l’accensione di caminetti tradizionali e stufe a legna nelle abitazioni che dispongono anche di un impianto di riscaldamento a metano, gpl o gasolio.
Non sono interessati dall’ordinanza le case in possesso di termo stufe e termo caminetti di ultima generazione, né quelle sprovviste di impianti di riscaldamento alternativi. Il divieto non riguarda le attività imprenditoriali e commerciali.
Del Ghingaro ha firmato il provvedimento il 1º febbraio sulla base di quanto asserito dallo studio regionale Patos e delle rilevazioni Arpat sulla qualità dell’aria a Capannori. Stando all’inventario regionale delle sorgenti di emissione, i caminetti tradizionali hanno un’incidenza sulla produzione di polveri sottili del 41,9 per cento e le stufe tradizionali del 15,8 per cento.
A gennaio il livello d’inquinamento atmosferico aveva subito una brusca impennata, con ripetuti sforamenti del limite di Pm10 fissato dalla legge.
Il primo cittadino non ha esitato a emanare l’ordinanza di divieto di accensione dei caminetti e delle stufe a legna. Nei 18 giorni successivi al provvedimento, i superamenti giornalieri del tetto massimo di Pm10 hanno subito un calo del 50 per cento. Un dato che lascia sperare il sindaco: a marzo potrebbero anche non verificarsi sforamenti.
«Sono consapevole che il miglioramento della qualità dell’aria non è da attribuire soltanto all’ordinanza – dice Del Ghingaro -. Sono molti i fattori che incidono sulla concentrazione di Pm10, come ad esempio la pioggia e il vento. L’Arpat ha sempre indicato le condizioni meteorologiche come una variabile molto influente sugli sforamenti registrati dalla centralina. Non c’è dubbio, però, che ogni cittadino che ha rispettato il provvedimento, evitando di accendere il caminetto, ha contribuito alla riduzione dell’inquinamento. Sebbene molto discusso, molte persone l’hanno rispettato. Ringrazio i capannoresi per la preziosa collaborazione, di cui già si vedono i risultati. Ho emanato questa ordinanza per tutelare la salute della collettività. Sono contento che la mia decisione sia stata capita. Inoltre, vietando l’accensione dei caminetti e delle stufe a legna tradizionali abbiamo avviato un significativo processo di sensibilizzazione e di informazione sulle sorgenti di emissione di polveri sottili. Acquisire consapevolezza su un tema così delicato è un passo importante, che ci permetterà di continuare a fare scelte nell’interesse dei cittadini e del territorio».

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