Deluso Del Ghingaro, sindaco di Capannori «Finirà come con l’abolizione dell’Ici»
La riforma federale farà ricchi i Comuni. Vi arriveranno soldi a palate, non andrete più a Roma con il cappello in mano. «Se succederà come con l’abolizione dell’Ici, sarà meglio non diventare ricchi», dice Giorgio Del Ghingaro, 50 anni, sindaco di Capannori, in provincia di Lucca. Regge una giunta di centro-sinistra ed è pronto a ricandidarsi a giugno.
Ma come? Il governo ha tagliato l’Ici sulla prima casa ma ha promesso ai Comuni un trasferimento di uguale importo.
«I trasferimenti non sono arrivati, o comunque sono arrivati in parte».
Adesso vi arriverà, oltre all’Ici sulle seconde case, anche l’Irpef che il proprietario paga sulla casa affittata, e anche le tasse che si pagano sulle seconde case e le tasse sulle compravendite.
«Prima voglio capire quanto ci sarà da restituire».
Non si fida?
«Fra i Comuni che incassano e lo Stato bisognerà arrivare a un’equa ripartizione delle risorse. Ma anche fra comuni grandi e piccoli, comuni del Sud e del Nord».
I Comuni piccoli incasseranno meno ma avranno meno spese. O no?
«L’importante è non far soffrire chi già soffre, in particolare i piccoli Comuni del Sud. Per esempio, è chiaro che chi incassa l’Irpef sulle case affittate sarà più ricco. I Comuni delle località di villeggiatura avranno più soldi».
Lei vuole dire che non sempre i soldi vanno dove ci sono le necessità?
«Esattamente. Io sono sindaco di un comune con un’estensione molto grande. Arrivano tutti i giorni migliaia di operai dai territori limitrofi. Usano i nostri servizi ma abitano in altri comuni, pagheranno le tasse nei loro Comuni di residenza. Voglio capire come verrà ridistribuita questa ricchezza».
Quindi non si fida?
«Do un giudizio parziale. Voglio capire due cose. Primo: come funzionerà la perequazione fra comuni. Secondo: lo Stato non ci affidi solo la gestione di queste imposte, ma ci lasci anche i benefici».
Si spieghi meglio.
«Il governo Berlusconi ha tagliato l’Ici sulla prima casa e ci ha promesso trasferimenti di denaro per pari importo. Invece sono arrivati meno soldi del previsto. Alcuni Comuni sono andati in sofferenza. Adesso questi progetti sono tutti sulla carta. Voglio vederli più da vicino».
Dice che i Comuni devono farsi sentire?
«Dico che al ministero devono ascoltare l’Anci,l’associazione che ci rappresenta. E non fare da soli».