Giorgio Del Ghingaro rompe il lungo silenzio sulla politica locale per intervenire a favore di Luca Menesini sulla questione assi viari e per annunciare la sua riflessione sulla possibilità dicandidarsi alle Regionali di primavera. Lo fa con solennità con accanto il suo ex braccio destro – Valter Alberici e alla presenza della sua ex portavoce e attuale portavoce del successore al Comune di CapannoriMaria Panattoni.

Riunita una conferenza stampa dal suo studio di San Marco non ha usato mezzi termini per definire la dura risposta inviata ieri dai sindaci e dai parlamentari alla bocciatura del progetto asse nord sud espressa dal sindaco Menesini: «Ho visto ieri le risposte delle istituzioni locali  dal tono supponente ed arrogante, non mi aspettavo risposte di questo genere che danno tutta la responsabilità a un territorio»; «Mi sono meravigliato che due parlamentari si siano espressi così». «Invito tutti alla calma e al dialogo, riapriamo un tavolo di discussione, le prove muscolari non portano da nessuna parte».

Del Ghingaro condivide pienamente tutte le critiche espresse da Menesini e esemplifica il suo pensiero con due oggetti che ha portato in conferenza stampa: l’anello che ha al dito e un imbuto di plastica: «Il progetto che doveva essere un anello è diventato un imbuto». non è possibile che si dia la priorità a un opera che «scaricherà tutto il traffico nella rotonda di Altraccoli e sulla via Romana, gli accordi erano di realizzare prima l’asse est-ovest fra i due caselli autostradali». «Il progetto iniziale doveva essere un anello, poi si sono trovati 200 milioni per tutto il progetto, poi il progetto è stato diviso a lotti e, guarda caso, il lotto nord-sud costa proprio quella cifra. Non voglio essere maligno, ma tutta questa risposta all’unisono di tutti questi rappresentanti di enti locali ma fa insospettire», «gli accordi sull’ordine delle opere erano 1) asse est-ovest, 2 ponte sul Serchio – 3 asse nord-sud».

Per Del Ghingaro non è accettabile che venga imputata a un solo territorio la colpa dell’eventuale perdita di un finanziamento. «L’opera si può cambiare – dice – facciamo un passo indietro, discutiamo. Se un territorio urla una necessità non si può ignorare, manca una disamina serena».

Il caso assi viari diventa la ‘miccia’ che può innescare la candidatura alle regionali di primavera, interrogato sulla questione per la prima volta non esclude questa possibilità: «Ho risposto sempre no a tutte le sollecitazioni a candidarmi ma questa vicenda degli assi viari mi fa rivalutare tutto: con calma valuterò questa possibilità».

Ma come si colloca Del Ghingaro dentro la grande famiglia del Partito Democratico? «Sono iscritto al PD e sono un uomo leale, ma noto che dentro questo grande contenitore, dagli aspetti certo eccezionali, sta crescendo il germe della vecchia politica». Sull’operato del suo successore Luca Menesini e sul sindaco di LuccaAlessandro Tambellini Del Ghingaro dà una valutazione molto felpata: «Menesini è mio fratello minore, Tambellini è il mio sindaco, colui che ho votato, ci sono aspetti del suo programma politico che sembrano aver perso slancio, siamo disposti a sostenerlo e aiutarlo perché queste critiche si dimostrino infondate».

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