“La variante firmata amministrazione Del Ghingaro è una variante di sostenibilità. La giunta di Capannori è stata una delle poche giunte toscane ad aver avuto il coraggio di compiere una scelta del genere”.  A parlare è Dino Pera, presidente della commissione urbanistica e componente di Sinistra per Capannori, che ritiene inopportuno contestare al Comune il rilascio di troppi permessi prima dell’arrivo della variante sul tavolo di consiglio (16 giugno 2008), e la scarsa trasparenza del processo complessivo.

“E’ stata la pubblicizzazione cha ha accompagnato l’intero iter – spiega il presidente di commissione urbanistica – a scatenare la corsa alla richiesta di permessi, agevolata dal fatto che si è trattato di una variante di verifica di sostenibilità delle previsioni edificatorie e non di progettazione. Il piano complessivo dell’opera è stato illustrato e argomentato in tre rapporti, ed è stato tempestivamente portato a conoscenza diretta dei soggetti pubblici e privati, dei soggetti istituzionali, produttivi, commerciali, sociali, ambientali e degli ordini professionali. Con la variante si è verificata la sostenibilità degli interventi previsti dal regolamento urbanistico approvato nel 2004. Questo conteneva oltre il 93 per cento delle previsioni ricavate dal piano strutturale, equivalenti a oltre 1.600 possibilità di edilizia privata. Molto poco, invece, era previsto per l’edilizia popolare, che interessava solo una ventina di casi”.

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