La Nazione, 27-12-08
Circa una settimana fa, ho lanciato una proposta ai Comuni della Piana: avviare un confronto per verificare la possibilità di elaborare insieme un piano strutturale coordinato. Si tratta, in sintesi, di considerare il nostro territorio, qual è nella realtà, un unicum omogeneo e far sì che la progettazione delle grandi opere sia preventivamente concordata tra i sindaci, in maniera da accellerare le decisioni che vedono più comuni coinvolti. Con l’assessore regionale Riccardo Conti, abbiamo pensato che fosse opportuno, al termine di una variante urbanistica innovativa, intraprendere una nuova fase di progettazione sostenibile e moderna secondo un’ottica comprensoriale. La proposta non lede né alcuna autonomia dei sindaci, né interferisce con il ruolo della Provincia e della Regione, anzi rafforza le prerogative di tutti i soggetti interessati, perché individua nuove modalità di intervento e priorità in grado di dare risposte condivise a domande sempre più slegate dal particolarismo di ogni area comunale. Si pensi alla mobilità (assi viari, scali merci, tronchetti ferroviari, trasporto pubblico) o ad opere di grande rilevanza come ospedali, impianti di valorizzazione dei rifiuti, o ancora sviluppo urbanistico civile e industriale, con le tematiche sempre più pressanti del dove, del come e del se individuare aree disponibili e sostenibili. Pochi esempi per dimostrare che, per me, è necessaria una politica meno rivolta al proprio “particulare” e più incentrata al soddisfacimento dei bisogni multicomunali, dai quali derivano le decisioni più complesse e difficili da prendere.
NON ABBIAMO ovviamente inventato nulla di nuovo, altre aree toscane hanno già deciso che il piano urbanistico coordinato può essere uno strumento idoneo allo sviluppo omogeneo dei loro territori e da tempo lavorano in questo senso. Dopo questa proposta ho letto di tutto, comprese le solite stucchevoli offese della destra al sottoscritto, ma niente sul merito della questione. Chiedo: può essere aperto un percorso per discutere del piano strutturale coordinato? Si decidano i modi e i termini e si ragioni di cose concrete, lasciando fuori la bassa politica e parlando di progettazione futura. E’ necessario accelerare per procedere alla definizione delle scelte partecipate che riguardano l’assetto del territorio. Vogliamo farlo insieme nell’interesse delle nostre comunità?
Giorgio Del Ghingaro
Sindaco di Capannnori