La Nazione 27 gennaio 2009

CONSIGLIO comunale monotematico stasera alle 20.15 a Capannori, promosso in occasione del Giorno della Memoria per ricordare la Shoah e tutte le persecuzioni. La seduta, aperta alla cittadinanza, vedrà infatti la partecipazione di alcuni testimoni del territorio che hanno vissuto il periodo della seconda guerra mondiale. Alcuni testimonieranno direttamente altri hanno affidato i loro ricordi alla lettura di alcuni giovani.
I testimoni sono Silvano Sorani di Tofori, Vittorio Campetti di S.Andrea di Compito, Bartolomeo Menicucci di Lammari, David Menesini di San Colombano, Andro Serafini e il figlio Massimo di Valgiano, Ugo Serafini, Delfo Orsi, Mario Natali. Sarà inoltre data lettura delle testimonianze lasciate da Alfredo Mori e Roberto Orsi. La seduta consiliare si aprirà con gli interventi del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Fanucchi, del sindaco Giorgio Del Ghingaro e dei rappresentanti delle altre istituzioni oltre a quello del professor Italo Galli.
Intanto vi raccontiamo la storia di Leo Morando Botti di Altopascio, classe 1923, deportato in un campo di concentramento vicino ad Auschwitz, conosce bene il significato della parola memoria. E stamani, nell’ambito della giornata della Shoah, riceverà la medaglia d’onore conferita con decreto del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili e ai familiari dei deceduti che siano stati internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale. “Fui mandato in Grecia — ricorda Botti che da oltre mezzo secolo gestisce con la moglie l’omonima profumeria nella centralissima via Cavour ad Altopascio —, e venni catturato dai tedeschi. Mi portarono a Konisberg al famigerato campo “2B” dove arrivava anche la ferrovia e ricordo che ci avevano dipinto addosso il numero di matricola. Il mio era 12836, queste cifre rimarranno scolpite nella mia mente per sempre, così come le innumerevoli sofferenze a cui venimmo sottoposti. Fummo liberati dai Russi l’otto maggio del 1945 e ritornai, insieme ad altri compaesani, nella mia Altopascio solo il 27 agosto di quell’anno. Il premio? Un modo per non dimenticare”.
Massimo Stefanini

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