Il Tirreno
CAPANNORI. Libera concorrenza, garanzie per i consumatori, qualità e salvaguardia dei centri storici e delle frazioni collinari ed esplicitazione delle norme che devono rispettare i circoli privati. Sono gli elementi caratteristici del regolamento per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande approvato all’unanimità dal consiglio comunale e che è stato presentato ieri. Il regolamento giunge a seguito di un’ampia concertazione tra le parti e contiene suggerimenti e proposte che sono avanzate nel corso degli incontri sia dai rappresentanti dei commercianti che dei consumatori.
Il primo elemento qualificante è quello della libera concorrenza. Viene abolito qualsiasi numero chiuso, come quello della distanza minima tra esercizi della stessa tipologia, le quote prodotto e simili limitazioni. Si fissano i requisiti che gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande di nuova apertura devono rispettare, per garantire al cliente standard di qualità. Gli articoli del regolamento si concentrano sulle caratteristiche dei parcheggi, dei servizi igienici e sul rispetto della normativa igienico-sanitaria. Questo viene stabilito tenendo conto di alcuni indirizzi, quali la sostenibilità del territorio e la vocazione delle aree territoriali.
Per i bar l’area di parcheggio deve avere una superficie pari al 200% di quella adibita alla somministrazione con un minimo di due posti effettivi. Per le attività di ristorazione, il parcheggio dovrà essere grande tre volte la superficie adibita alla somministrazione, con un minimo di tre posti effettivi. Questo non si applica nei centri storici e nelle frazioni collinari, dove l’area dei parcheggi può essere ridotta. Per i servizi igienici, negli esercizi di ristorazione si stabilisce che fino a 100 metri quadri di superficie di somministrazione si debbano avere un lavandino e due gabinetti divisi per sesso; tra 100 e 200 metri quadri di superficie di somministrazione l’attività dovrà avere due lavandini e due gabinetti per sesso; oltre 200 metri quadri sono richiesti servizi igienici in misura adeguata alla capacità del servizio.
In tutti i casi ulteriori il personale deve avere dei servizi riservati. I bar con superficie di somministrazione fino a 100 metri quadri devono avere un lavandino e un gabinetto anche ad uso promiscuo con il personale; oltre a 100 e fino a 200 metri quadri necessitano di un lavandino e di due gabinetti suddivisi per sesso, anche condivisi con il personale; oltre 200 metri quadri i servizi igienici devono essere adeguati alla capacità dell’esercizio, con la presenza di quelli riservati ai dipendenti.
Importante anche l’aspetto ecologico. L’amministrazione comunale ha chiesto agli esercizi di collaborare alla raccolta differenziata per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.
Specifici articoli, che ricalcano la normativa nazionale, sono poi dedicati ai requisiti di sicurezza, di sorvegliabilità dei locali, agli impianti acustici, alle attività di spettacolo e agli orari di apertura. Viene disciplinata l’attività di somministrazione negli spacci interni dei circoli privati. Si applicano le norme nazionali, con un occhio di riguardo alle funzioni prevalenti. I circoli possono somministrare bevande e alimenti purché questo sia strettamente residuale rispetto allo svolgimento delle attività del circolo e non deve risultare preminente rispetto alle finalità assistenziali, ricreative, culturali, sportive o sociali.
Nelle denuncia di inizio attività, inoltre, dovranno essere indicate l’ubicazione e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione, con allegata una planimetria dei locali, in cui venga evidenziata la zona destinata alla somministrazione e quella per le attività istituzionali da cui risulti la residualità della prima attività e la prevalenza della seconda.
Il regolamento è stato illustrato dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, dall’assessore alle attività produttive Mariano Manfredini, e da Stefano De Ranieri presidente dei ristoratori della Confesercenti, Fabio Cardella della Confesercenti, Vittorio Bini della Confcommercio, Endro Luchi della Fipe e, per i consumatori, Laura Pieri Giambastiani dell’Aducons.