La Nazione
di MASSIMO STEFANINI
VARATO a Capannori il regolamento comunale per la somministrazione di alimenti e bevande. Il provvedimento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco, Giorgio Del Ghingaro, dell’assessore alle attività produttive Mariano Manfredini, di Endro Luchi e Vittorio Bini di Confcommercio, di Stefano De Ranieri e Fabio Cardella di Confesercenti, e della dottoressa Laura Pieri Giambastiani in rappresentanza di Aducons. Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per la soluzione concertata con le associazioni di categoria. “E’ la sintesi ideale per conciliare le diverse esigenze in gioco – afferma – . Garantire libera concorrenza, ma anche tutela per i consumatori, la qualità per gli utenti. Abbiamo dato un’impronta ecologica al sistema e fatto chiarezza sui circoli privati: quelli nuovi dovranno possedere determinati parametri. Assicuriamo il massimo controllo. Stiamo studiando una serie di misure anti-crisi, con specifici accordi con le banche”. Sulla stessa lunghezza d’onda Manfredini. Gli esponenti del settore terziario hanno gradito la collaborazione, il recepimento, da parte dell’amministrazione, delle istanze sui club. Vittorio Bini però ha precisato: “Dialogo ok, ma il Municipio era partito su posizioni eccessivamente liberali, poi noi abbiamo messo dei paletti. Anzi, a dire il vero – aggiunge – ne volevamo ancora di più. Speriamo solo che i controlli sui circoli siano davvero efficaci e adeguati”. Scendendo nel dettaglio tecnico, c’è da sottolineare subito come il primo elemento è quello della libera concorrenza. Viene abolito qualsiasi numero chiuso, come quello della distanza minima tra esercizi della stessa tipologia, le quote prodotto ed altre simili limitazioni. Per i bar l’area del parcheggio deve avere una superficie del 200 per cento di quella adibita alla somministrazione, con un minimo di due posti effettivi. Per la ristorazione 300 per cento e tre posti. Variazioni ad hoc nei centri storici e sulle frazioni collinari. Novità anche in merito a servizi igienici, nei ristoranti: fino a 100 metri di somministrazione necessari un lavandino e due gabinetti divisi per sesso; tra 100 e 200 due lavandini, oltre alle regole per i servizi riservati ai dipendenti. I circoli potranno dare alimenti e bevande purché ciò sia residuale all’attività precipua e non deve risultare preminente rispetto alle finalità assistenziali, ricreative, culturali, sportive.