Il Tirreno

L’ordinanza che vieta l’accensione di caminetti e stufe a legna tradizionale in vigore fino al 31 marzo potrebbe essere revocata in anticipo se, a fine febbraio, il sindaco Giorgio Del Ghingaro potrà escludere il verificarsi di altri superamenti del limite massimo giornaliero di Pm10 (50 microgrammi al metro cubo). Un’ipotesi che il sindaco attuerà solo se la lotta all’inquinamento avrà avuto la meglio.
Del Ghingaro, infatti, dal giorno di emanazione dell’ordinanza ha tenuto contatti con l’Arpat per avere un quadro sempre aggiornato sulla situazione. Stando alla relazione del direttore dell’Arpat Marco Pellegrini, i mesi più a rischio sforamento sono novembre, dicembre, gennaio e febbraio. Marzo, pertanto, risulterebbe – sulla base della comparazione dei dati registrati dal 2006 al 2009 dalla centralina di via Carlo Piaggia – meno a rischio.
«Questa considerazione e il miglioramento della qualità dell’aria riscontrato a febbraio sono delle buone premesse – dice il sindaco -. Se il miglioramento sarà confermato a fine mese, si può prendere in considerazione la possibilità di revocare l’ordinanza prima del 31 marzo».

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