Il Tirreno, VENERDÌ, 23 GENNAIO 2009

“Possiamo creare un circuito destinato ad attrarre visitatori”

LUCCA. Aprire subito un tavolo di coordinamento per individuare un percorso di progettazione comune fra i tutti i soggetti, istituzionali e operanti nel settore, interessati a organizzare iniziative che superino il campanilismo locale ed abbiano al centro il verde lucchese: il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro torna a proporre un confronto intercomunale per dare il via, in tempi brevi, a manifestazioni articolate a livello provinciale, capaci di creare una vetrina internazionale alle piante rare e ai paesaggi mozzafiato posseduti dalla Lucchesia. A partire dalla mostra delle camelie del Compitese.
Il primo cittadino di Capannori invierà in questi giorni delle lettere agli enti e alle strutture coinvolte per fissare un primo appuntamento.
“Soltanto unendo le forze economiche e programmatiche – dice Del Ghingaro – sarà possibile permettere alla Piana di Lucca di fare un salto di qualità, trasformandola in una meta fissa per i turisti”.
Sindaco, Sant’Andrea di Compito è arrivato al ventennale della mostra delle camelie. Chi bisogna ringraziare?
“Il merito è dei volontari, degli abitanti di Sant’Andrea e della Pieve di Compito, e del Centro culturale Compitese che in questi anni hanno lavorato con passione e capacità alla manifestazione. Il Comune ha supportato la loro iniziativa, grazie all’impegno dei nostri uffici, e agli importanti contributi della Fondazione Cassa di Risparmio e della Fondazione Banca del Monte. Sono circa due anni che cerchiamo di allargare gli orizzonti, ma ci scontriamo con le difficoltà economiche e la staticità delle istituzioni”.
Cosa dovrebbero fare i Comuni interessati, la Provincia e le attività legate al settore per rilanciare il verde della Lucchesia agli occhi degli appassionati?
“È necessario sedersi a un tavolo e programmare uno sviluppo complessivo e condiviso del territorio, legando l’una all’altra le iniziative riguardanti il verde. La mostra delle camelie, l’Orto botanico, i giardini delle ville storiche: dobbiamo creare un filo conduttore fra queste risorse, perché ogni bellezza in nostro possesso abbia la dovuta valorizzazione. Di fronte all’assoluto silenzio delle istituzioni sul dibattito aperto dal Tirreno, ritengo sia giusto che Capannori si faccia promotrice del confronto di cui l’intero comprensorio ha bisogno”.
In concreto, cosa pensa di fare?
“Entro la prossima settimana invierò una lettere agli enti e alle associazioni interessate dalla questione per fissare un primo incontro fra le parti. Abbiamo la possibilità di fare un salto in avanti, mi auguro che si riesca a concretizzare questa volontà in un progetto condiviso di ampio respiro. La Provincia ha detto di incontrare delle difficoltà per contribuire economicamente alla realizzazione di eventi. L’esperienza mi ha insegnato che se c’è la volontà, la possibilità si trova. Attuare una nuova politica, più dinamica e realmente coordinata, ci darà modo di reperire anche le risorse finanziarie”.
Il suo interessamento è legato esclusivamente alla mostra delle camelie?
“No. Quando immagino un percorso comune fra le istituzioni penso alla Piana nella sua totalità. Le camelie sono un’importante risorsa, certo. Ma le piante rare possedute dal giardino botanico e dai giardini delle ville non sono da meno. Il verde può rappresentare un biglietto da visita per tutto il territorio. Questo l’abbiamo capito, ora iniziamo il percorso. A questo proposito, ringrazio i proprietari delle ville storiche per la collaborazione offerta in questi anni all’amministrazione di Capannori”.
A Capannori ci saranno altre iniziative legate all’ambiente e al valore paesaggistico del verde?
“La valenza ambientale, paesaggistica e sociale del verde è un punto centrale della nostra politica. Abbiamo infatti realizzato il primo parco a Capannori. Lo stesso avranno Lammari e Marlia. Infine, sta per partire il progetto “Arbor Populi”, che prevede la piantumazione di alberi caratteristici del capannorese, come ad esempio i pioppi, in terreni pubblici non utilizzabili e in terreni agricoli. Il Comune farà la sua parte negli spazi di sua competenza. Per i privati interessati sarà possibile sfruttare i fondi per lo sviluppo rurale”.
R.L.

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