Il Tirreno, 21 dicembre 2008
Del Ghingaro lancia la proposta ai colleghi “Decidiamo insieme il futuro del territorio”
LUCCA. Una nuova progettazione urbanistica che, riconoscendo i punti di forza e le criticità che accomunano i territori della Piana, prospetti per l’intero comprensorio uno sviluppo sostenibile e omogeneo, in particolare in tema di infrastrutture. La proposta che il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro rivolge in una lettera ai sindaci dei comuni di Lucca, Altopascio, Porcari, Montecarlo e Villa Basilica, e per conoscenza all’assessore regionale all’urbanistica Riccardo Conti e al presidente della Provincia Stefano Baccelli, si traduce nella realizzazione di un nuovo strumento urbanistico.
È il piano strutturale coordinato della Piana dove, con la supervisione di Provincia e Regione, gli amministratori locali possano compiere assieme scelte programmatiche per aiutare il comparto produttivo a livello comprensoriale e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Stando a Del Ghingaro, è necessario che i sindaci della Piana si coordino in materia di infrastrutture per rendere più celeri i tempi di realizzazione delle opere, e perché le scelte compiute in un territorio non siano opposte a quelle che interessano il territorio confinante. Insomma, le questioni di interesse intercomunale devono essere gestite nell’ottica di uno sviluppo complessivo della Piana. Quest’ultima, nel piano strutturale coordinato, assumerebbe l’aspetto di un’entità territoriale unica, senza quei limiti tracciati dai confini esistenti. Del Ghingaro ritiene che in tema di infrastrutture la riflessione debba iniziare dalle opere esistenti per poi scegliere, e indicare in una cartografia intercomunale, quali eliminare, quali migliorare e quali realizzare ex novo.
“Il progresso produttivo e sociale che ha interessato la Piana – spiega Del Ghingaro – ci richiede, in qualità di sindaci, una sempre maggiore responsabilità delle scelte in campo urbanistico per sostenere lo sviluppo del comparto produttivo e migliorare la qualità della vita. Sono già capitate in passato occasioni in cui io e gli altri sindaci abbiamo ritenuto opportuno convergere su soluzioni comuni su questioni di rilevanza intercomunale, come le infrastrutture. Momenti di confronto che non sono mai stati tradotti in un progetto più strutturato, che consideri i Comuni della Piana come un’unica entità territoriale, pur nel rispetto delle differenze amministrative, sociali, economiche, storiche che sussistono. Il piano strutturale coordinato della Piana può rappresentare lo strumento urbanistico che ci permetterà di tradurre in fatti le scelte di una politica co-gestita sulle problematiche intercomunali che penalizzano i nostri territori, impedendo loro uno sviluppo sostenibile. Cominciando un’analisi dalle moderne infrastrutture realizzate di recente, come il casello del Frizzone, e dai suoi effetti benefici sul traffico nella Piana, potremo compiere una progettazione articolata e qualificata del comprensorio, che non sarà il risultato della somma dei singoli piani strutturali comunali. Un percorso che non comporterà alcuna riduzione dell’autonomia dei singoli Comuni: ad ogni amministrazione rimarrà la facoltà di decidere per il territorio di competenza”.
Se il Piano strutturale coordinato rappresenta un’assoluta novità in provincia, diversa è la situazione in Toscana. Questo strumento urbanistico è già stato adottato da Campiglia Marittima, Piombino, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto, riuniti nel circondario della Val di Cornia nel 2001, e da Pitigliano, Castell’Azzara e Sorano nel 2004.