Il Tirreno, 18 gennaio 2009

Il sindaco Del Ghingaro assicura vigilanza sul futuro della dimora

Il Comune da solo non può esercitare il diritto di prelazione

CAPANNORI. Vorrei, ma non posso. È questa in sintesi è la posizione del sindaco Giorgio Del Ghingaro sulla cessione della proprietà di Villa Mansi, che da qualche giorno è passata dalla famiglia Salom alla società pistoiese San Michele srl, dietro la quale si dice ci sia un importante industriale che da tempo opera anche nel campo immobiliare. L’amministrazione comunale, da sola, non è in grado di sobbarcarsi una spesa ingente come quella necessaria per l’acquisto della splendida dimora.
Certo, si poteva sperare in un aiuto da parte degli altri enti locali, a partire dalla Provincia, e magari di una partecipazione all’affare delle fondazioni bancarie, ma non sono arrivati segnali di reale interesse.
I giochi ormai sembrano fatti e il Comune non pare essere davvero in grado di esercitare il diritto di prelazione. Il tempo, in ogni caso, stringe e ora il mondo dell’arte e della cultura guarda con apprensione al destino della villa. Già in passato, sulle colline, da complessi immobiliari storici, di grande rilievo, sono stati ricavati appartamenti. I timori quindi non mancano, anche se, come diciamo sotto, ci sono norme urbanistiche e vincoli precisi, oltre alla particolare attenzione della Soprintendenza.
Non sarà da meno il controllo del Comune, anche perché la plurisecolare dimora piace davvero tanto a Del Ghingaro, sebbene sia costretto ad ammettere che per l’ente l’acquisto era impossibile.
“Sarebbe stato importante concludere la compravendita a favore del Comune – commenta -, ma sono mancati i presupposti. Non è stato proprio possibile, da soli non ce la potevamo fare”.
Inutile, quindi, parlare del diritto di prelazione, per il quale ci sono ancora alcuni giorni a disposizione. Mancano i soldi, ma manca anche la possibilità di studiare un sistema di finanziamento abbordabile per l’ente.
Fosse arrivata una mano dalla Provincia o dalla Regione, forse la situazione sarebbe stata diversa, ma nessuno ha battuto un colpo.
E così non rimane altro da fare che augurarsi che il rapporto di collaborazione che negli ultimi anni il Comune ha intrattenuto con i Salom prosegua con i nuovi proprietari.
Non sono stati pochi, infatti, gli eventi pubblici che l’amministrazione Del Ghingaro ha organizzato negli spazi della villa di Segromigno in Monte: dall’estivo cinema all’aperto alle iniziative legate all’annuale Festival delle Ville.
“Spero vivamente che sia possibile interloquire con i nuovi proprietari così come abbiamo fatto con la famiglia Salom – dice il sindaco -. L’obiettivo è quello della valorizzazione della villa, e con essa del nostro territorio, attraverso attività di vario genere. Vedremo”.
Prima di tutto, però, c’è da capire quali sono le intenzioni della società che ha acquistato Villa Mansi, la San Michele Srl. Ed è proprio attorno a questo punto che si sono innestate preoccupazioni. Può la dimora essere trasformata in un agriturismo di lusso con appartamenti dotati di ogni confort? Del Ghingaro è lapidario. “Un conto è la valorizzazione turistico-ricettiva, un altro la speculazione. Gli unici interventi possono essere operati sulle vecchie scuderie e, comunque, tutto sempre sotto il più stretto controllo nostro e della Sovrintendenza”.

Arianna Bottari

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