Il Tirreno
L’emergenza abitativa è una realtà anche nel Capannorese. Il numero degli sfratti nel 2010 è triplicato rispetto al primo semestre del 2009, in media ogni mese tre famiglie hanno dovuto fare i conti con questo problema, quasi tutte a causa dell’impossibilità di pagare l’affitto.
Un’emergenza che è anche sociale, determinata spesso dalla perdita del lavoro. Così se fino al giugno del 2009 l’amministrazione cercava di far fronte alle situazioni critiche con l’assegnazione di case, adesso il quadro è cambiato. Il bisogno abitativo si è triplicato con i cosiddetti “nuovi poveri”, persone che mai avrebbero pensato di avere problemi nel pagamento dell’affitto.
Non essendo sufficienti gli alloggi alternativi, l’amministrazione ha deciso di creare un fondo ad hoc, il fondo per l’emergenza abitativa (30mila euro), con cui fa fronte alle richieste di aiuto provenienti da persone sotto sfratto o con difficoltà nel pagamento del canone, perché rimaste senza lavoro o senza cassa integrazione.
Allo stesso tempo, l’amministrazione ha rimpinguato per il 2011 la cifra per i contributi per l’affitto (120mila euro, oltre al fondo regionale). In questo modo, per le politiche per la casa (tenendo fuori agevolazioni, contributi vari fra cui la povertà e le politiche per gli anziani, i disabili e gli non autosufficienti) l’amministrazione investe, nel 2011, 150mila euro.
Cifra a cui va sommato il fondo per la povertà di 130mila euro per l’anno in corso con il quale l’amministrazione garantisce percorsi di reinserimento e di supporto per le persone senza lavoro e in difficoltà economica. I contributi ovviamente non sono dati a caso, ma oltre alla condizione di povertà, sono vincolati alla volontà da parte dell’utente di seguire un percorso per riacquistare o acquistare un’autonomia sociale ed economica. Ad esempio, agli uomini di religione musulmana viene chiesto di dare la possibilità alle donne di fare un corso di lingua, in modo che possano costruirsi una vita anche nel nostro paese: e così sono 60 le donne che prendono parte alle lezioni, un dato elevatissimo.
Sul fronte degli alloggi dal 2004 a oggi sono oltre 50 le case assegnate e 37 quelle a carattere sociale costruite: 4 a Colle di Compito, 2 a Vorno, 16 a Lunata, 4 a Segromigno in Monte, 6 a Capannori e 5 a Marlia, quelle realizzate con i criteri della bioedilizia e assegnate di recente.
Per quanto riguarda la domanda di case è significativo un dato: fino a qualche anno fa in graduatoria c’erano molti immigrati, adesso la situazione si è ribaltata e i 2/3 delle richieste arrivano da italiani. Una spia della crisi, della difficoltà a pagare affitti o mutui, con cui peraltro il settore sociale del Comune si trova a fare i conti quasi tutti i giorni.