Il Tirreno

L’impianto di compostaggio si farà ai Poderacci ed entrerà in funzione tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro spiega che si tratta della miglior soluzione per Capannori e ribadisce che dopo le elezioni regionali incontrerà i cittadini per spiegare i motivi della scelta, contestata dal comitato “Salviamo il Centro”.
 Il comitato non dice no all’impianto, ma chiede di localizzarlo altrove ritenendo che sia uno scempio costruirlo vicino alle case. Cosa risponde?
 «Faccio una premessa. La Provincia aveva commissionato alla società “Ambiente Italia” uno studio per individuare i possibili siti. Nel giugno 2007 ne sono stati indicati cinque».
 In base a quali considerazioni ne sono stati scartati quattro?
 «Il primo sito era Salanetti, già ritenuto non idoneo nel 2004 perché si tratta di una zona soggetta a frequenti allagamenti. Il secondo era il Frizzone, che presenta le medesime problematiche di Salanetti. Poi era stato suggerito il Padule di S. Ginese, vale a dire un’area naturalistica, a verde, priva di collegamenti viari. Impossibile realizzarvi l’impianto di compostaggio. Identico ragionamento vale per il Padule del Moscheni, vicino a Massa Macinaia. L’ultimo sito era quello dei Poderacci. Che secondo noi è l’unico adatto».
 Perché?
 «Intanto ha un rischio idraulico inferiore rispetto a Salanetti e al Frizzone. E non è poco. Vado avanti. È vicino al nuovo casello dell’autostrada, è in un’area dove ci sono già insediamenti industriali come un deposito del gas e la Baldassari Cavi. È a poca distanza dalla piattaforma e dall’isola ecologia di Salanetti. È un’area servita dalla viabilità della Romana e di via Rossi».
 Il comitato dice che l’impianto sorgerebbe a ridosso delle case.
 «Ma non è così. C’è una congrua distanza dalle abitazioni e dal centro della frazione capoluogo. Vi sembra che il Comune voglia andare contro gli interessi dei cittadini? Non daremo fastidio a nessuno».
 Altra contestazione del comitato: ai Poderacci non ci sono le fogne.
 «Vero, ma realizzeremo tutti i servizi necessari. Ci mancherebbe altro».
 Chi contesta sostiene che vi sarà un notevole aumento del traffico pesante. Cosa risponde?
 «Che mi stupisco di questa affermazione. Non saranno certo 10 camion in più al giorno a peggiorare la situazione. Piuttosto, perché nessuno ha protestato per l’apertura del supermercato (l’Esselunga ndr) nel territorio di Porcari, ma al confine con Capannori. Non c’è stato forse un incremento del traffico? Scusate, ma mi sembra un’eccezione infondata. Ripeto: la viabilità esiste e non ci saranno stravolgimenti nella vita delle persone».
 Secondo lei, quindi, sbaglia chi parla di scempio a Capannori?
 «L’impianto di compostaggio non nuoce alla salute, non provoca cattivi odori, in alcuni centri del nord è a ridosso delle case poiché si tratta di una realizzazione sicura e non inquinante. Stiamo parlando di rifiuti organici, non di veleni».
 Chi gestirà l’impianto?
 «La decisione spetta all’assemblea di Ascit. Spero che sia la nostra azienda dei rifiuti a occuparsene. Per Ascit sarebbe un valore aggiunto e per l’occupazione una importante boccata d’ossigeno perché si prevedono una ventina di assunzioni».
 A quando l’assemblea con i cittadini?
 «Subito dopo le regionali. Non prima. Per evitare strumentalizzazioni. Il comitato “Salviamo il Centro” è formato da gente perbene, alle quali darò tutte le spiegazioni. Mi fa riflettere che accanto a loro si schieri il centrodestra, mentre il centrosinistra è con il Comune. E allora per avere un confronto sereno e costruttivo se ne parlerà dopo il voto. Vedrete: andrà a finire come per il porta a porta. Non lo voleva nessuno, adesso tutti ne sono orgogliosi. Capannori è un grande esempio di senso di civiltà: accadrà lo stesso con l’impianto di compostaggio, una realizzazione indispensabile per ultimare la filiera dei rifiuti.

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