Il Tirreno

«Bisogna dare risposte concrete alla crisi» Il sindaco insiste sul piano strutturale coordinato

CAPANNORI. Con il programma elettorale allo studio e due antagonisti già in pista, si cala nell’agone elettorale il sindaco uscente di Capannori Giorgio Del Ghingaro. Chiari gli argomenti sui quali punterà per cercare di ottenere dagli elettori il secondo mandato: contatto continuo con i capannoresi e sviluppo del territorio attraverso il sostegno alla piccola e media impresa e la progettazione delle infrastrutture necessarie, che però non devono essere pensate solo per Capannori, ma per tutta la Piana in accordo e collaborazione con le amministrazioni vicine.
 Niente primarie nel centrosinistra, niente patos per la sua ricandidatura. Che Giorgio Del Ghingaro sarebbe stato riproposto dal suo schieramento per la corsa alla poltrona sulla quale è seduto da cinque anni è stato chiaro fin da subito.
 E ora, con il centro (Udc) e il centrodestra (Pdl e Capannori Insieme) che hanno calato i loro assi (Gaetano Ceccarelli per il primo e Lorenzo Matteucci per il secondo), il sindaco uscente è pronto a dare fuoco alle polveri. Degli avversari non vuole parlare.
 «Ho sempre detto che non mi sarei occupato dei candidati della destra – afferma – e non lo farò. Voglio occuparmi solo dei cittadini di Capannori e chi mi conosce sa che ai discorsi preferisco i fatti. La mia parola d’ordine è concretezza».
 Così, superato in scioltezza l’argomento antagonisti, Del Ghingaro si concentra sul da farsi. Si inizia dal programma elettorale che non è ancora pronto, ma sul quale le diverse anime della coalizione che lo sostiene sta lavorando. «C’è un tavolo aperto al quale partecipano forze politiche e non – spiega -. Lì decideremo anche la strategia da adottare per la campagna elettorale. Per quanto riguarda il programma, una volta pronto mi sarà presentato e io ne farò poi una sintesi da portare all’attenzione dei capannoresi».
 Mentre i partiti e le associazioni pensano a stilare il documento, Del Ghingaro ha già ben in mente gli argomenti sui quali imperniare la campagna e che saranno discussi nelle sedi elettorali che si prepara ad aprire sul territorio dopo il quartier generale di Capannori. «Sono tempi difficili – dice – bisogna essere vicini ai cittadini e, come politici, dobbiamo dare risposte. Penso soprattutto alle piccole e medie imprese che pullulano nel nostro territorio e che sono in difficoltà. Troveremo una forma per aiutarle perché sono proprio queste a rappresentare il tessuto economico di Capannori. E poi c’è il turismo: non a caso ho chiesto di formare un tavolo di concertazione con gli altri enti per garantirne lo sviluppo. Il nostro è un territorio dalle caratteristiche uniche e dobbiamo valorizzarlo ma non con progetti a sé stanti, ma di ampio respiro, magari con iniziative che siano collegate ad altre in atto nei comuni vicini».
 Pensa di nuovo alle imprese locali, invece, quando parla dello sviluppo infrastrutturale e del piano strutturale coordinato sul quale sta puntando molto. «È fondamentale e dove sperimentato (in Toscana) ha dato ottimi risultati – spiega -. Non si deve riferire solo all’urbanistica, ma avere una connotazione d’insieme».
 Ma intanto il problema mobilità rimane e il progetto degli assi viari della Piana langue. «È gravissimo che il ministro Matteoli abbia risposto agli enti che hanno lavorato tanto al progetto che non ci sono i soldi neanche per il preliminare – sbotta -. Da parte nostra abbiamo fatto di tutto e continueremo a farlo perché vogliamo presentare il programma ai cittadini».

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