Il Tirreno
CAPANNORI. Assistenza sanitaria di qualità e e ben diramata anche nei paesi. È l’impegno del presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 2, Giorgio del Ghingaro, che lavora per far nascere entro l’estate 2010 la Società della Salute, un nuovo organismo che unisce la gestione delle politiche sociali con quelle sanitarie, semplificando la vita degli utenti, spesso obbligati a recarsi in più posti per ottenere risposta. Intanto nella sanità entro il 2010 sarà completata la programmazione di un piano di investimenti per un importo che supera i 70 milioni di euro. Cifra che si aggiunge agli oltre 104 milioni di euro impegnati per il nuovo ospedale.
«La Società della salute – dice il presidente – è uno strumento previsto dalla legge regionale che vuole rendere i servizi sociali e sanitari più accessibili. Inoltre garantisce l’opportunità di far sentire la voce dei cittadini nelle scelte sociosanitarie. La Società si realizzerà grazie alla collaborazione fra azienda Usl 2, i Comuni dell’articolazione della Piana e il territorio. Accanto al nuovo ospedale, è fondamentale investire nelle strutture di sostegno, che da un lato liberano l’ospedale dai ricoveri lievi garantendo, al contempo, assistenza alle famiglie nella cura dei malati o dei convalescenti. Entro il 4 dicembre l’articolazione zonale della Piana dovrà approvare lo statuto della Società della salute. In questo modo i territori gestiranno maggiori fondi per le politiche sociosanitarie, come quelle della non autosufficienza».
Come saranno spesi gli oltre 70 milioni di euro?
«L’investimento ha una valenza triennale, dal 2008 al 2010. Circa 39 milioni e 400mila euro saranno spesi in lavori. Quasi 19 milioni in attrezzature sanitarie. 4 milioni e 677mila euro in attrezzature informatiche. Quasi 4 milioni in arredi».
Quali le novità in apparecchiature sanitarie?
«A breve la radioterapia avrà a disposizione una macchina per la tomoterapia, la prima di questo tipo in Toscana. Entro la prima metà del 2010, inoltre, arriverà all’ospedale la Pet-Tac, un metodo di diagnostica strumentale di medicina nucleare non invasivo. Fuori dall’ospedale, inoltre, continueremo a fornire e potenziare le strutture territoriali di appoggio: aumenteranno i posti letto negli ospedali di comunità e i raggruppamenti di medici di famiglia. Lo stesso faremo con i servizi per la non autosufficienza: assistenza e riabilitazione domiciliare, ricoveri di sollievo e sostegno per le badanti».
Non mancano tuttavia altre criticità.
«È vero, ma noto una collaborazione che fa ben sperare. Ad esempio, accanto alle indubbie eccellenze che abbiamo negli ospedali e sul territorio, occorre far crescere professionalità all’avanguardia. Sarà necessario sviluppare una politica del personale che, nel rispetto degli equilibri di bilancio, permetta nuove dotazioni nei reparti e nelle strutture che ne necessitano. Per quanto aspetti organizzativi e professionali della sanità lucchese, frutto dell’integrazione ospedale-territorio-prevenzione, gli indicatori di qualità, valutati dalla Scuola S. Anna di Pisa, evidenziano valori tra i migliori a livello regionale. Tra i dati più positivi il numero dei ricoveri in costante diminuzione; l’attività di “chirurgia in un giorno” e ambulatoriale in aumento; il dipartimento di emergenza urgenza, che rappresenta il collegamento tra le attività territoriali e quelle ospedaliere, migliorato dal punto di vista strutturale e organizzativo».